Dizionario: classificazione dei carichi araldici

Da Armoriale.
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In araldica, i carichi sono tutti quegli elementi grafici che sono disegnati sul campo dello scudo. Questi elementi grafici possono essere suddivisi in due gruppi distinti: quelli che hanno una posizione fissa, e in linea di massima delle proporzioni costanti, e quelli che possono essere inseriti in qualsiasi posizione e sono detti, quindi, mobili.

Gli elementi che hanno una posizione fissa sul campo sono le cosiddette pezze onorevoli, mentre i mobili comprendono le pezze araldiche e le figure araldiche. Un sottogruppo particolare delle pezze onorevoli è quello costituito dalle cosiddette pezze diminuite cioè quelle che derivano dalle pezze onorevoli, di cui hanno la forma ma con dimensioni ridotte per consentirne la presenza sullo scudo in numero superiore all'unità. In genere le pezze diminuite, nel loro insieme, occupano lo stesso spazio occupato dalla pezza onorevole da cui derivano.

I carichi costituiscono un gruppo di elementi così vario e così numeroso che, nel tempo, sono stati fatti molti tentativi di classificazione. Questi tentativi seguono due linee di tendenza:

1ª tendenza: classificazione basata sulle caratteristiche espresse ed osservabili (definita per « comprensione ») come per esempio:

  • le pezze: forme geometriche che si suddividono in:
    • pezze onorevoli o «di primo ordine», che hanno un posto fisso sullo scudo, e
    • pezze ordinarie o «di second'ordine», elementi caratterizzati da una forma geometrica
  • le figure, figure stilizzate di oggetti, piante, animali, creature chimeriche, etc, che possono essere collocate in modo molto variabile sullo scudo o su una pezza.

2ª tendenza: classificazione costituita da una elencazione più o meno esaustiva (definita per « estensione »), basata probabilmente su un censimento delle utilizzazioni registrate negli armoriali o tramandati dalle tradizioni, come per esempio:

  • pezze araldiche
    • pezze onorevoli: banda, sbarra, bordura, campagna, capo, scaglione, croce, fascia, scudetto in cuore, quartier franco, palo, croce di S. Andrea
    • pezze di second'ordine: cantone, gherone, lambello, orlo, pergola, pila, punta, grigliato
    • pezze di terz'ordine: bisante, bisante-torta, biglietto, carello, fuso, losanga, maglia (o losanga vuota), losanga forata, torta, torta-bisante
    • pezze diminuite: bastone, burella, colmo, cotissa, divisa, filetto, decusse scorciato, pianura, interzato, verghetta
  • figure naturali: sole, crescente, arcobaleno, stelle, leone, leopardo, cavallo, cane, aquila, ecc.
  • figure artificiali: anelletto, candelabro, chiave, chiodo, corona, erpice, ecc.
  • figure immaginarie: chimera, drago, sirena, grifone, arpia, liocorno, ecc.

Osservazione critica da fare a questa seconda tendenza: il numero quasi infinito dei carichi possibili rende illusorio qualunque tentativo di elencazione esaustiva. D'altronde, l'esempio precedente illustra bene tale difficoltà con gli « etc. », che dovranno ugualmente apparire in altri elenchi manifestamente incompleti come quelli delle pezze diminuite che « dimentica » la trangla, la gemella, la filiera, il contrafiletto... E se anche l'elenco delle pezze di terz'ordine comporta un « etc. », diventa veramente difficile decidere se carichi come i « cerchi concentrici » o « cerchio » devono essere classificati fra queste pezze, o tra le figure artificiali: non c'è in realtà alcuna differenza tra questi due elenchi.

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