Dizionario: colore
Italiano
In araldica il termine colore indica il rosso, l'azzurro, il verde e il nero; ed anche la porpora. I colori più frequenti sono il rosso, l'azzurro e il nero. Meno frequenti sono il verde e la porpora. Deve essere considerato come un colore anche il bianco quando espressamente utilizzato per individuare figure o pezze candide e non d'argento.
In origine, alcuni colori erano delle pellicce come il nero e probabilmente il rosso. La porpora per molto tempo è stato un colore ambiguo utilizzato talvolta come pelliccia. A questi colori araldici fondamentali, alcuni araldisti aggiungono anche la carnagione ed il colore naturale (che ai fini della regola di contrasto degli smalti possono stare sia sui metalli che sui colori), mentre in Italia è usato di frequente il campo di cielo.
Esistono anche altri colori, più rari, come il bruno, il murrey, il cenerino, l'aranciato, il sanguigno o il tanné. La rappresentazione monocromatica di questi colori non è accettata universalmente. Nel caso di raffigurazioni in bianco e nero è possibile rappresentare i colori con un sistema di punti e tratteggi, inventato da Padre gesuita Silvestro da Pietrasanta e dallo stesso illustrato nel testo "Tesserae Gentilitiae", risalente al 1638.
Il problema dei colori minori è che si tratta di elementi che contrastano con uno dei principi base dell'araldica, secondo cui un colore definito nella blasonatura può essere rappresentato da chiunque con le tonalità di colore che preferisce. Quando si blasona rosso è accettabile che il disegnatore usi qualunque tonalità di rosso che abbia a disposizione, l'importante è che sia un colore nettamente distinto dall'azzurro, dal verde, dal nero e dal porpora. Con l'introduzione di colori quali il sanguigno, il murray o l' amaranto, invece, si introducono dei colori che sono riconoscibili solo usando una ristrettissima gamma di tonalità, adottando un metodo che si riporta più al disegno dei loghi che non alle consuetudini dell'araldica. Probabilmente l'unico colore minore che abbia una reale necessità di introduzione è l'aranciato, esistente per motivi storici, legati soprattutto ai Paesi Bassi, e che non è correttamente descritto né dal rosso né dall'oro. Tutti gli altri potrebbero essere blasonati come al naturale nei casi in cui si tratti di descrivere elementi reali con il loro colore, mentre diventano inutilmente precisi se usati come colori alternativi da quello reale: una mora di colore murray può essere blasonata al naturale senza commmettere errori, mentre blasonare una spada di murray significa voler attribuire a un oggetto reale un colore non realistico che non può comunque corrispondere ad alcuna motivazione comprensibile.
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Voci correlate
Bibliografia
- Vocabolario araldico ufficiale, a cura di Antonio Manno – edito a Roma nel 1907
- Dizionario araldico, di Piero Guelfi Camajani - edito a Milano nel 1940